Biografia
Sergio Perini nasce a Carpenedolo (BS) il 19/6/1955. Dopo la maturità classica si è laureato in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1982. Fin da bambino ha avuto una particolare predilezione per le materie artistiche e per la pittura in particolare.
Negli anni ha cercato di approfondire questa inclinazione frequentando scuole di pittura, per apprendere al meglio alcune tecniche e per ricevere spunti di riflessione artistica. Ha approfondito la tecnica pittorica ad olio frequentando negli anni ’70 la pittrice Nelly Orsini di Ferrara e il pittore Benito Balducci di Rimini, nonché la Scuola serale dell’AAB (Associazione Artisti Bresciani) con gli Artisti Primo Tinelli, Giuseppe Gallizioli e Giuseppe Bergomi. Dal 1970 al 1979 ha partecipato ad esposizioni collettive ed a estemporanee con alcune opere selezionate o premiate. Nel 1976 ha scoperto a Remedello (BS) l’opera omnia post-mortem di Agostino Goldani, considerato da numerosi critici uno dei maestri dell’Art Brut italiana, diventata poi oggetto della sua tesi di laurea in Medicina nel 1982, dal titolo “Espressione grafico-pittorica in psicopatologia con rifermento ad un caso clinico” da cui è stato tratto il libro “L’arte disperata di Agostino Goldani” edito da Marco Serra Tarantola (2008).
In seguito, ha sospeso l’attività pittorica per dedicarsi all’arte medica e alla Medicina Tradizionale Cinese, grazie a frequenti viaggi di studio in varie università cinesi. La creatività però era sempre pronta a riemergere e l’interesse verso le Arti in genere è stato sempre presente nei pochi momenti di libertà concessi all’artista dalla famiglia e dall’impegno professionale.
Nel 2001 ha scoperto le potenzialità dell’acquarello frequentando la scuola di Acquerello di Cosimo Melani di Firenze. Sempre nel 2001, ha continuato ad affinare le sue capacità alla Scuola di Adelina Mondini di Brescia. Dal 2013 è allievo della Scuola di Acquerello di Adriana Buggino (Padenghe-BS), di Erwin Kastner (Austria), di Viktoria e Slawa Prischedko (Ucraina) e di Giuseppe Gallizioli. “Il mio intento pittorico” spiega l’artista “è di esprimere in modo emozionale il mio modo di “sentire” nell’hic et nunc mentre “rileggo” il paesaggio o la figura umana o la composizione utilizzando una tecnica rapida e apparentemente facile come l’acquerello”.
Elemento da rimarcare nella produzione dell’artista, è la necessità, durante l’esecuzione dell’acquarello, del Silenzio che ispira ogni forma di Arte alludendo alla meditazione, alla riflessione e alla contemplazione. La pittura è l’arte per eccellenza che si esprime nel Silenzio che diviene un elemento esoterico consentendo la creatività alchemica di avvicinamento a Dio.
Hanno scritto di lui Juan Baladàn-Gadea, Sara Gerevini, Mario Ferrari, Pia Grazioli, Giovanna Capretti, Enzo Trigiani, Riccardo Chimini, Massimo Tedeschi, Giovanna Galli, Art’è. È Socio AAB dal 2017.