Biografia
È quasi un percorso a tappe quello di Pinuccia Nicolosi nel campo dell’arte. Già durante gli studi universitari (è insegnante di lettere) e anche dopo, ha frequentato corsi di disegno, nudo, pittura e affresco presso l’AAB. Le prime esposizioni, iniziate nel 1977 mostrano un indirizzo nettamente figurativo, privilegiando soprattutto il colore. Inseguito ha frequentato per anni la Scuola internazionale di grafica a Venezia, che l’ha avviata all’uso del torchio, quindi delle varie tecniche incisorie, dell’acquarello astratto e delle tecniche miste. Intense sono state poi esperienze e workshop in Umbria, a Berlino, a Monaco e a Cornuda presso il Museo della tipoteca italiana dove ha lavorato specialmente nella xilografia.
Sue opere di trovano presso collezioni pubbliche e private, fra cui: Pinacoteca di Montichiari con l’opera “Quinto stato” (olio su tela 100×80), in quanto vincitrice del 1° premio Ernesto Treccani; Palazzo Martinengo nella Collezione della Provincia di Brescia con l’opera “Deriva” (olio su tela 80×90); Museo Collezione Paolo VI a Concesio con l’opera “Banlieue” olio su tela (120×120); Civica Raccolta del Disegno di Salò – MuSa.
Critica di Milena Moneta
(…) Pinuccia Nicolosi sa che non c’è astrazione che possa dirsi veramente tale se racconti la natura, se vi affondi lo sguardo alla ricerca di un senso, se percepisci lo specchiamento dell’uomo che pure non compare, se sotto le diverse luci del giorno o nelle oscurità notturne afferri la poesia che pure alberga nelle asprezze, negli incagliamenti, nelle deviazioni. E la consistenza e vigoria che trasfonde nella tecnica a olio, così che la materia quasi tramuta la tela in bassorilievo, usando anche la spatola di taglio per conferire al segno ulteriore forza espressiva, sottolineando l’inquietudine e la foga di una investigazione che non ammette frontiere, come il suo tratto punti alla profondità, l’indagine miri all’anima di quel paesaggio che legge fuori e dentro di sé (…)