Biografia
Massimo Zuppelli nasce a Orzivecchi (BS) nel 1939. Tra Firenze e Padova, perfeziona la naturale inclinazione all’arte sotto la guida di Rosai, Conti, Peyron, Mattioli, Ghermandi.
Tiene numerose mostre personali ed è stato presente in rassegne nazionali e internazionali, come la Biennale della grafica Di Cracovia, la World Print Competion di San Francisco e la Biennale di grafica internazionale di Palazzo Strozzi a Firenze. È presente con una sala e ben 32 opere alla XXXVII Biennale di Venezia e con una serie di incisioni alla Quadriennale di Roma. Sue opere sono esposte nei principali musei del mondo. Ha ricevuto numerosi premi e di lui hanno scritto alcuni tra i critici più famosi in Italia e all’estero. È stato titolare della Cattedra del nudo all’Accademia di Brera. La sua ultima mostra si è tenuta a Berlino nella vecchia sede della Bauhaus.
Critiche
Le favole del mondo, reali e sognate, descritte nel traslato visionario delle sue fantasie, mettono in luce la sua innocenza artistica, una ormai raggiunta libertà di espressione che vive nelle vibrazioni interne delle composizioni…
È stato ed è ancora quel grande maestro che nella liberazione del segno ha salvato l’immagine, l’arte figurale, attraverso scansioni capitolari, suggerendo le suggestioni della poesia…
Carlo Franza
Si può ben dire che la mostra in corso alla “Piccola” rivela un giovane artista tra i più vivi e autentici oggi operanti a Brescia: Massimo Zuppelli della Val Trompia. La padronanza tecnica, ormai quasi virtuosistica, si innesta qui su una vibrante moralità: due elementi indispensabili per un’arte completa e degna di tale nome. Da grafico nato Zuppelli conosce, flessibile e creativo, tutti i segreti e le possibilità del mezzo più consoni al proprio temperamento: creazione di atmosfere impalpabili e medianiche, percorse da un fluido inquieto: gioco luministico in un’estesa gradazione di contrasti, segno incisivo, nervoso, guizzante, tale da creare di per sé solo, sul candore del foglio, un sorprendente dinamismo plastico.
Elvira Cassa Salvi, Giornale di Brescia, 1967
Non ha mercato questo artista, nel senso che chi possiede una sua opera non la vende per niente al mondo. E così pezzi rari, e non, sono dispersi ai quattro venti; e il desiderio di rivederli, di catalogarli, si è fatto ogni giorno più pressante. Da qui la richiesta rivolta ai collezionisti che hanno opere di Massimo Zuppelli, di grafica, olio e acquarelli, affinché lo informino per predisporre finalmente un catalogo ragionato…
Giacomo Danesi, il Giorno, maggio 1994
Le figure di Zuppelli sono sempre in movimento, si ergono poi avanzano. Non conoscono la paura perchè non conoscono la solitudine, sono pronte allo scatto come i suoi cavalli che hanno sullo sfondo il vento delle piante o come i suoi galli già pronti ad aprirsi in volo dal ramo più alto. Col suo volto di ragazzo pulito dentro, con i suoi occhi liberi da limitazioni e curiosità inutili, Zuppelli guarda lontano come gli operai della sua Val Trompia.
Davide Lajola, dalla rubrica d’arte “Giorni – Vie Nuove”, 1974