Biografia
Giusi Lazzari è tra le principali gure di riferimento nel panorama dell’arte grafica bresciana. La sua pluridecennale esperienza nel settore dell’incisione rappresenta un curriculum per molti aspetti unico in ambito cittadino e ha le caratteristiche di un percorso artistico che ha saputo coniugare alla solida competenza in tutte le tecniche tradizionali una tensione espressiva in persistente colloquio con la con- temporaneità. Con molti colleghi della sua generazione, ha condiviso originali riflessioni intorno al ripensamento della gurazione in una chiave sempre più orientata ad un’espressione libera di segno materico. Ha partecipato attivamente alla definizione di uno stile di uso che dal racconto visivo della natura sconfina verso una progressiva dissoluzione della forma in una dimensione evocativa, che lascia campo libero all’emozione e alla poesia. Soprattutto nella ricerca più recente la tensione verso soluzioni quasi completamente aniconiche, sostenuta da un segno di efficacissima forza sintetica e da un cromatismo esuberante, conduce ad un percorso inventivo sempre più orientato in questo senso. Se la vocazione al segno e al tratto deciso ha orientato l’artista verso la grafica, occorre notare che una altrettanto evidente attitudine al colore e la consapevolezza riguardo le potenzialità poeti- che dei valori pittorici hanno in uito nella sua scelta di approfondire con metodo e grande impegno inventivo soluzioni sperimentali come quelle proposte da Hayter, che hanno a rancato le tecniche incisorie dagli eccessi di rigidità e disciplina, aggiungendovi valori espressivie variabili dall’e etto pittorico. Maestra vera, Giusi ha saputo far proprie le istanze delle tecniche tradizionali, maturando una capacità pratica tale da poter esercitare un dominio sugli e etti spesso imprevedibili del torchio. È riuscita ad ottenere nel suo lavoro il di cile incontro tra invenzione e realizzazione, generando visioni che offrono nuovi punti di vista, solo lievemente discosti da quelli soliti, ma capaci di suscitare una percezione nuova, che ha a che fare con il vissuto di tutti noi, che ha il sapore nostalgico di piccoli luoghi della memoria con- divisa e di qualcosa di più indefinito che ci sfugge, ma ci emoziona.