Biografia
Le opere realizzate da Lamberti (in arte Le Rond) nell’arco temporale 2020-2022 sono la testimonianza di una netta ridefinizione del linguaggio dell’artista. Il progettare artistico di Lamberti, che si è alimentato negli anni di una costante ricerca di solidità e insieme di leggerezza, ha raggiunto nell’ultimo periodo uno spazio espressivo connotato da una nuova consapevolezza della propria visione, dei propri mezzi, dei propri fini.
Nella fase presente della sua sperimentazione, osserviamo dunque la conquista di una maturità espressiva che si connota nei termini di un equilibrio dinamico, dove l’artista restituisce forme concrete e tangibili ad una visione ottimistica, basata su armonia, bellezza ed equilibrio, dove forma e materia sono assunti quali segni fondamentali di un alfabeto visivo di potente timbro poetico.
Legno e metallo restano i due capisaldi materici della produzione di Lamberti. Materiali nuovi o recuperati, portatori delle tracce della loro vita passata come parti essenziali di processi di produzione. E se il fondamento più saldamente pittorico della sua ricerca si conferma il colore – esaltato quasi sempre nella scelta monocromatica – nelle “pittosculture” di Lamberti troviamo coinvolti come elementi costitutivi, oltre a forme, superfici e volumi, anche lo spazio, la prospettiva, il movimento, l’ambiente e l’interazione, in una precisa visione dell’arte come atto vitale che implica un continuo scambio di stimoli e risposte.
L’attenzione particolare che Lamberti riserva alla questione installativa e ambientale ci offre la misura della consapevolezza rispetto alla complessità del suo lavoro, e alla necessità di liberarne il potenziale comunicativo attraverso soluzioni espositive non convenzionali. La collaborazione con l’architetto Stevan Tesic ha portato alla concezione di particolari strutture espositive in ferro, funzionali ad una proposta espositiva che consenta di focalizzare in modo modulare e dinamico il senso più profondo di questa complessità.
Sempre in direzione della visione dell’opera come parte di una realtà complessa, la cava di marmo e la fonderia, due mondi che rappresentano la realtà produttiva Bresciana, sono stati scelti dall’artista – così come il legno e il ferro, trasformati da Lamberti nella materia fluida della sua poesia geometrica.
Critica di Giovanna Galli