Sabato 28 gennaio 2017 alle ore 18 nella sede dell’AAB, in vicolo delle Stelle 4, verrà inaugurata la mostra delle opere di Lucia Anessi (1927-2010). L’esposizione, dal titolo Una pittura emozionale, è curata da Paolo Bolpagni ed è in programma dal 28 gennaio al 15 febbraio, con ingresso libero dal martedì alla domenica dalle 16 alle 19,30.
Nata a Colombaro di Corte Franca, Lucia Anessi si laureò a Milano all’Università “Luigi Bocconi” in Lingue e letterature straniere. Nel frattempo seguiva, in maniera probabilmente non regolare, alcuni corsi all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove apprese le nozioni tecniche fondamentali da Giovanni Repossi. In seguito soggiornò in Inghilterra, fu tra le poche italiane a vincere la prestigiosa borsa di studio “Fulbright” per specializzarsi negli Stati Uniti, poi si diplomò in American Culture and Applied Linguistics alla San Francisco State University. È stata una donna forte e poliedrica nelle sue attività e passioni: docente di lingua e letteratura inglese al Liceo scientifico “Annibale Calini” di Brescia, traduttrice per famose case editrici, autrice di libri di anglistica, scrittrice, poetessa, musicista per diletto (aveva studiato pianoforte sotto la guida di Agostino Orizio), nonché pittrice a tratti sorprendente, con un percorso espositivo oscillante tra il nascondimento, la passione privata e la realizzazione di un numero esiguo di mostre, spesso però di buona risonanza, non limitate all’ambito locale. Come traduttrice curò, per la Mursia di Milano, le versioni italiane di tre celebri opere del repertorio inglese romantico: la tragedia Caino di George Byron (1788-1824), il poemetto La ballata del Vecchio Marinaio di Samuel Taylor Coleridge (1772-1834) e la raccolta Miti e leggende di Alfred Tennyson (1809-1892). In tutti i casi Lucia Anessi era anche autrice dei commenti e delle note critiche e bio-bibliografiche, che documentano una conoscenza profonda e un’adesione forte e sincera alla poetica degli scrittori trattati. Un’altra impresa letteraria ragguardevole fu la realizzazione di una versione ritmica in inglese di dieci Canti di Giacomo Leopardi, resi in endecasillabi sciolti e settenari, con relativi commenti bilingui. Lucia Anessi fu anche poetessa originale: pubblicò un libro di versi nel 1963 e poi, venticinque anni dopo, una raccolta di liriche, dal titolo Ballata d’autunno.
I soggetti della pittura di Lucia Anessi sono legati in maniera pressoché esclusiva al mondo naturale: si tratta perlopiù di paesaggi, fiori, piante, cespugli, campi, montagne, cieli, con alcune incursioni nell’ambito marino. I panorami raffigurati presentano precisi riferimenti reali a luoghi individuabili, ma, nella maggior parte dei casi, sono evocazioni immaginifiche create dalla fantasia, spesso visionarie con un’assoluta libertà di tratto e di stile, che rivela un’energia impetuosa e un abbandono romantico e personalissimo, del tutto soggettivo, ai temi affrontati. Scrive Paolo Bolpagni nel saggio pubblicato sul catalogo che accompagna la mostra: «La pittura di Lucia Anessi è travolgente, generosa, ricca di estro e fantasia, piena di sfumature eppure sintetica e robusta. Più che le notazioni stilistiche, dunque, contano la comprensione e l’analisi della sua attitudine interiore, che la porta verso una poetica ben precisa, che trova più agevolmente i propri corrispettivi in campo letterario, in quei grandi scrittori inglesi tradotti e commentati con autentica passione: tanto che le migliori chiose critiche che potrebbero essere riservate alla sua arte stanno forse nelle considerazioni lasciate dalla stessa Anessi a proposito di Coleridge e Tennyson, con le ambientazioni incantate e le forze di una natura misteriosa cantate nella Ballata del Vecchio Marinaio e in Miti e leggende. La ricerca formale resta così in secondo piano, sopravanzata dalla densità di un sentire poetico che si traduce in pittura senza alcun filtro intellettualistico, con la sincerità dell’emozione e la potenza espressiva di un colore che si compone direttamente sulla tela – non c’è mai un disegno sottostante – con l’evidenza di una rivelazione del sentimento.»