Skip to content
2025-02-01 - Margherita Serra - Sito

La pelle e il respiro del marmo

Associazione Artisti Bresciani
Margherita Serra

Nella sede dell’Associazione Artisti Bresciani – AAB, in Vicolo delle stelle 4, Brescia, 
sabato 1° febbraio 2025 alle ore 18, sarà inaugurata la mostra dal titolo: “La pelle e il respiro del marmo. Sculture di Margherita Serra” di Margherita Serra, mostra a cura di Fausto Lorenzi.
L’inaugurazione avrà inizio con un intervento musicale dal vivo di Alessia Pintossi, che eseguirà il brano in esclusiva Komorebi.

“La mostra in AAB ha il valore di un omaggio a Margherita e soprattutto di un segnale alla città: fra noi vive e opera un’artista che ha saputo dare nuovo significato allo scolpire, reinterpretare i corpi nello spazio della contemporaneità, riempire di suggestioni le sue opere così enigmatiche ed evocative, frequentare materiali diversi (oltre al marmo anche il vetro e il ferro) con identica, perturbante forza visionaria. L’antologica di Margherita Serra, con i suoi idoli marmorei, con la sua esplorazione attorno al corpo femminile, alle sue costrizioni e alla sua sensualità, con il suo corredo di acuti interpreti (da Elda Fezzi a Gillo Dorfles, da Luciano Caramel a Mauro Corradini, da Fausto Lorenzi a Beatrice Buscaroli) arricchisce la serie di squillanti eventi espositivi con cui AAB sta festeggiando i suoi 80 anni. Per noi, e per Margherita, una elettrizzante carica di energia per prefiggersi nuove mete, per proseguire con uno slancio sempre nuovo.” Massimo Tedeschi.

La mostra sarà visitabile dal 1° febbraio al 19 febbraio 2025, dal martedì alla domenica (escluso i lunedì), dalle ore 16 alle ore 19:30.
Presso la Sede sarà disponibile il catalogo.

l'artista

Margherita Serra, artista bresciana d’origini lucane, laureata in architettura al Politecnico di Milano dopo aver ottenuto la maturità al Liceo artistico e il diploma all’Accademia di Belle Arti di Carrara, ha lavorato per il Comune di Brescia nel settore dell’Edilizia privata fino al 1994, quando ha scelto in toto il lavoro artistico. Aveva esordito nei secondi Anni Sessanta con matite e chine, oli di volti lividi e allucinati, e dagli Anni Settanta con sculture, erme soprattutto, che assemblavano elementi di più repertori formali e di più materiali, tra legno e bronzo, in un gioco di dissociazioni, forme torte, rotte e ferite, a riflettere su una umanità alienata e violata, con riferimenti allarmati alla società coeva e alla condizione femminile.” Fausto Lorenzi.