L’Associazione Artisti Bresciani ha lo scopo di promuovere iniziative di carattere culturale, in particolare la conoscenza e lo studio delle arti figurative e visive e degli artisti bresciani.
Specificamente l’Associazione, a norma dello statuto, organizza:
- attività culturali (mostre, tavole rotonde, convegni, conferenze, dibattiti, proiezione di film e documentari, concerti)
- attività didattiche e di formazione (corsi di perfezionamento nel campo delle arti e delle relative tecniche, seminari di studio, gruppi di ricerca, corsi di aggiornamento)
- attività editoriali (pubblicazione di cataloghi, di atti di convegni, conferenze, seminari, di ricerche e studi sulle arti e i loro protagonisti, con particolare riferimento alle opere e agli artisti bresciani)
- attività promozionali (promozione di tutte le azioni idonee alla salvaguardia, alla tutela e alla valorizzazione dei beni ambientali, storici, artistici della città e della provincia).
L’Associazione opera senza fini di lucro in collaborazione con istituzioni ed enti pubblici e privati.
L’AAB è stata costituita nel 1945 ed ha segnato profondamente la realtà culturale ed artistica locale.
storia
Il 24 maggio 1945, ad appena un mese dalla Liberazione, un gruppo di artisti riunito intorno allo scultore Giovanni Asti diede vita al sodalizio “Arte e cultura”, con sede a Brescia presso la Camera del Lavoro. Si costituì fin dall’inizio come libera associazione, con il fine di riorganizzare, dopo gli anni di crisi della dittatura fascista e della guerra, l’assistenza e la formazione professionale degli affiliati, oltre che il circuito espositivo.
Nel 1946 il sodalizio assunse il nome di “Associazione artistica bresciana” e nel 1962 quello attuale di “Associazione artisti bresciani”. Il prefetto della Liberazione, l’avvocato Pietro Bulloni, mise a disposizione dell’Associazione alcuni ambienti di palazzo Bettoni Cazzago in via Gramsci in città, dove rimase fino al 1990, per stabilirsi poi nell’attuale sede nell’ex Disciplina dei Santi Nazaro e Celso in vicolo delle Stelle.
La prima esposizione venne organizzata il 14 ottobre 1945 con la partecipazione di centoventi artisti bresciani. Contemporaneamente venne dato avvio alle attività formative della scuola d’arte, fin dal primo momento elemento qualificante dell’Associazione. Nella scuola, tuttora molto apprezzata e frequentata e nota per la sua serietà, hanno insegnato autorevoli rappresentanti dell’arte bresciana e si sono formate diverse generazioni di artisti locali.
Accanto alle attività espositive e alla scuola d’arte, l’AAB ha organizzato e continua a organizzare convegni, dibattiti, concorsi, premi e borse di studio, svolgendo un compito di stimolo e di proposta verso la società civile bresciana.
l’archivio dell’AAB
L’attività dell’Associazione è testimoniata da documenti raccolti nel corso degli oltre sei decenni di vita: l’archivio custodisce una documentazione ampia e preziosa della storia dell’AAB e risulta composto da diverse serie relative all’amministrazione, alla contabilità, all’anagrafe degli artisti, alle attività (scuola d’arte, corsi, seminari) e alle iniziative (mostre, concorsi, incontri, concerti, dibattiti, tavole rotonde). L’archivio è di rilevante importanza sotto l’aspetto storico per la presenza di atti che consentono di analizzare lo sviluppo dell’Associazione nei suoi intrecci con la dimensione culturale, sociale e politica della città e della provincia. Purtroppo sono parzialmente carenti le fonti riguardanti la nascita dell’Associazione nel secondo dopoguerra e gli anni Cinquanta e Sessanta. Roberto Ferrari, nella sua citata monografia, ha integrato la documentazione con un attento e rigoroso spoglio della stampa locale del periodo e la consultazione di altri archivi, pubblici e privati.
Altro aspetto peculiare del fondo documentale è la molteplicità dei supporti in esso contenuti; oltre ai documenti cartacei sono conservati vari materiali che hanno valenza storica e mantengono spessore artistico: opere per concorsi, materiale fotografico (stampe, diapositive, provini), videoregistrazioni (videocassette) e audioregistrazioni (bobine magnetiche). La consistenza dell’archivio risulta così composta:
- carteggi e serie: migliaia di documenti, carteggi, verbali;
- pubblicazioni: cataloghi, bollettini aab notizie, centinaia di inviti, locandine e manifesti; rassegne stampa;
- altro materiale: videocassette, audiocassette, diapositive, provini fotografici; centinaia di fotografie;
- anagrafe degli artisti, bresciani e non, che hanno avuto contatti con l’Associazione;
- fondi: carteggio Rizzi, risalente ai secoli XIX e XX;
- patrimonio artistico (dipinti, disegni, incisioni, sculture);
- biblioteca specializzata: oltre 2000 volumi, alcuni di grande pregio.
Nel 2018 la dottoressa Rosa Zilioli Faden ha curato l’archivio. Per quanto riguarda lo stato dello stesso, il problema principale è la mancanza di assetto generale, condizione che non permette la conoscenza precisa della documentazione e non garantisce né la conservazione né un’adeguata gestione sotto l’aspetto sia culturale sia amministrativo. Sarebbe quindi necessario recuperare il riassetto generale dell’intera documentazione nelle proprie articolazioni, avviando le opportune operazioni per consentire una corretta gestione dell’archivio.
i presidenti dell’AAB
I presidenti dell’AAB: ingegner Giambattista Bignetti, 1945; avvocato Giovanni Alberini, 1946; Achille Cavellini, 1947; professor Emilio Rizzi, 1947; ingegner Mario Moretti, 1949; dottor Mario Panizza, 1950; dottor Terenzio Formenti, 1951; architetto Guido Marangoni, 1952; avvocato Stefano Bazoli, 1953; professor Nino Fortunato Vicari, 1954; ingegner Lazzaro Giacomelli, 1955; architetto Mario Dabbeni, 1957; professore Adriano Grasso Caprioli, 1961; architetto Gigi Fasser, 1963; ingegner Lodovico Cargnoni, 1966; professore Adriano Grasso Caprioli, 1968; architetto Giacomo Mutti, 1968; professor Luigi Ghelfi, 1971; Pietro Cenedella, 1972; architetto Valentino Zini, 1976; Giuseppe Rivadossi, 1984; professor Vasco Frati, 1993-2012; dottor Dino Santina, 2013, dottor Massimo Tedeschi, 2017.
[1] Il testo è pubblicato in Roberto Ferrari, L’Associazione Artisti Bresciani. Un difficile cammino nell’arte e nella cultura (1945-1995), Brescia, Grafo, 1995, p. 40, n. 3.