“Inizio lettura: lunedì 12 settembre 1957, ore 15,30
Programma lettura: 20 pagine al giorno, tutti i giorni.
[…] Scorrono veloci le pagine. Le fa scivolare sotto l’indice destro. Su alcune, era rimasto il segno della piegatura dell’angolo alto della pagina su se stessa.
Le orecchiette, pensa. Si usavano per segnare dove era giunta la lettura.
Ama le orecchiette, Giorgio. Donano il senso del libro usato, manipolato, posseduto. La prova tangibile che il libro è stato letto. Oggi non si usano più le orecchiette. Anzi, vengono stigmatizzate come segno di sciatteria.”

Giorgio, alla morte della zia, deve riassettarne l’appartamento, inventariare mobili, suppellettili e documenti vari. E, soprattutto, libri. Tanti. Dovrà decidere quali tenere e quali vendere o regalare. Come la zia, è un buon lettore. Inizia, sfogliando il primo libro della pila di volumi che trova sul comodino della donna.

Scopre subito una curiosa nota a margine nel frontespizio, fra il titolo e il logo della casa editrice. Inizia così, per caso, un percorso che di libro in libro, gli permetterà di scoprire accadimenti della vita della sua famiglia, che ignorava.
Non è un commino facile, attraversa situazioni, sentimenti e passioni a lui sconosciute che di nota in nota, si sveleranno procurandogli dapprima curiosità, poi apprensione e infine disorientamento. Tuttavia, la tanto perseguita verità gli si parerà davanti in tutta la sia complessa semplicità, fino all’inaspettato ed emozionante finale. Fra quelle inaspettate note a margine, l’Autore disegna, con sapienza, in parallelo, un viaggio attraverso noti capolavori della letteratura mondiale.

Una trama originale, Note a margine, è un romanzo ben strutturato, una scrittura piacevole, elegante, leggera e insieme profonda che cattura l’interesse del lettore fino all’ultima riga.