Biografia
Maria Grazia Bellini è nata nel 1958 a Brescia, dove vive e lavora. Ha frequenta-to il liceo artistico e si è di-plomata in restauro di maioliche antiche presso l’Accademia di Restauro di Firenze. Dopo aver eserci-tato la professione di re-stauratrice, si è dedicata completamente alla pittura.
Espone dal 2003.
Critica
Maria Grazia Bellini evoca i luoghi che fanno da cornice ai sogni e alla poesia. Sono paesaggi, scorci e sensazioni raccolte in anni di lunghe esplorazioni mediterranee, raccontati in tele dove la pittura a olio si fonde con sabbia, carta, iuta, quella materia viva che riempie le suole e i ricordi di ogni viaggiatore.
Lo sguardo dell’autrice studia le superfici e, con sensibilità manierista, si ferma in quegli angoli dove asperità delle rovi-ne e le lame di luce creano composizioni dotate di profondità ed equilibrio, che danno la sensazione quasi tattile di plasticità e armonia. Il racconto evoca le vite incise nelle solitudini assolate e immobili, drammatiche e innocenti, romantiche e metafisiche. Lo sguardo ab-braccia l’amplesso cromatico tra paesaggio umano e naturale, con una tavolozza materiale e immateriale capace di restituire le sfumature della terra e le diverse azzurrità del cielo mediterraneo. Lo sguardo corre tra vicoli, lungo i muri, negli androni e nelle stanze di dimore abbandonate. Si passeggia lungo le periferie dei ricordi, in solitudini malinconiche solo in apparenza. L’anima dell’autrice-viaggiatrice, in un equilibrio formale tra rigore istinto e incanti, ci mostra che i segni del tempo, i silenzi e le assenze possono raccontare le molte vite di ogni luogo, incidendo sugli edifici il “gesto del ricordo” e la sua indefinibile sensazione d’immortalità.
Federico Carlo Simonelli