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Ricordo di Martino Gerevini

Associazione Artisti Bresciani
Brescia, Vicolo delle Stelle 4

RICORDO DI MARTINO GEREVINI GEREVINI-IMMAGINE-ICONTRI-AAB

Venerdì 11 ottobre 2013 ore 18 – AAB vicolo delle stelle, 4 Brescia

Interventi di Fausto Lorenzi e Paolo Bolpagni

Venerdì 11 ottobre l’AAB ricorda Martino Gerevini, un artista, un amico, un socio fortemente impegnato a favore dell’associazione. Tutte le pubblicazioni dell’AAB, dagli inviti, al notiziario e ai cataloghi, hanno una apprezzatissima linea editoriale, di grande raffinatezza ed immediatamente riconoscibile, ideata da Martino Gerevini.

L’artista, scomparso nel 2012 a 77 anni anni per un improvviso malore, era nato in provincia di Mantova (a Castiglione), ma si è formato alla Tipografia Apollonio a Brescia dove ha lavorato e collaborato per mezzo secolo, divenendone direttore per lunghi anni.

“È assai probabile – dice di lui Mauro Corradini – che la misura e l’ordine dell’attività tipografica, in cui Martino Gerevini esprime una parte non piccola della sua percezione visiva delle cose e del mondo, abbiano inciso sulle scelte artistiche, specifiche, che sono state l’altro “volto” del suo operare; ed in entrambe, davvero notevole, il bisogno di equilibrio, il bisogno di quel rigore che ha reso le sue pagine tipografiche e le sue opere di pittura così ferme e serene”.

Fausto Lorenzi, nella introduzione al catalogo “SempliceMente” della mostra di Martino Gerevini organizzata dall’Associazione Artisti Bresciani nella primavera del 2008, lo ricorda come un operatore visuale a largo spettro che “non conosce la frattura fra arte applicata e sperimentaione, anzi, proprio l’aggancio a problemi tecnici, formali e linguistici specifici dell’attività tipografica è stata per lui una griglia attraverso cui filtrare anche l’esplorazione di una soggettività più lirica e misteriosa, irriducibile a una fredda meccanica formale”.

Ci è sembrato naturale promuovere l’incontro per ricordare il nostro Gerevini all’AAB nel periodo in cui sono esposte le opere di Horatio Garcia Rossi, un grande esponente dell’arte programmata e cinetica, un artista che – afferma Paolo Bolpagni – stimola i fenomeni della visione, ne studia l’instabilità e la mutevolezza, sperimenta le facoltà cinetiche dell’opera.